sabato 11 giugno 2016

L'EUROPA E LE ILLUSIONI DELLA SINISTRA di Will Denayer

[ 11 giugno ]

Globalizzazione e transnazionalismo sono diventati un’ossessione che impedisce alle forze progressiste di vedere che molte battaglie si possono ancora vincere a livello nazionale.

1. Varoufakis
Questo articolo parla di strategia, ma la strategia non può essere considerata indipendentemente dalle persone, dalle loro storie e dalle loro azioni. SYRIZA è sempre stata un complicato conglomerato di gruppi con convinzioni politiche eterogenee, ma da quando è salita al potere nel gennaio 2015 fino alla sua resa sette mesi più tardi, sono emerse al suo interno due fazioni nettamente contrapposte. Da una parte c’era una sinistra composita ma determinata a mantenere le promesse elettorali (il programma di Salonicco): fine dell’austerità, la cancellazione del debito e, se la troika non avesse lasciato al paese altra scelta, l’uscita dall’euro.
Come spiega Lapavitsas, la dirigenza di SYRIZA si era convinta che se avesse rifiutato un nuovo salvataggio, i creditori europei si sarebbero piegati di fronte al rischio di un nuovo tumulto finanziario e politico. La mente dietro a questa strategia era Yanis Varoufakis. Varoufakis trattò con i creditori per oltre sei mesi. Ma la Grecia non poteva condurre alcuna trattativa efficace se non disponeva di un piano alternativo – un piano che includesse anche l’uscita dall’eurozona. La possibilità di creare la propria liquidità sarebbe stato l’unico modo per evitare lo strangolamento da parte della troika. Ovviamente non sarebbe stato facile, ma avrebbe quantomeno fornito la possibilità di resistere di fronte alle catastrofiche strategie di salvataggio. Ma la dirigenza di SYRIZA non voleva sentirne parlare (si veda qui).
«SYRIZA ha fallito», scrive Lapavitsas, «non perché l’austerità fosse invincibile, né perché i cambiamenti radicali siano impossibili, ma solo perché era disastrosamente riluttante e impreparata a sfidare a viso aperto la questione dell’euro. Un cambiamento radicale e l’abbandono dell’austerità in Europa richiedono un confronto diretto con l’idea stessa di unione monetaria. Per i paesi più piccoli questo significa prepararsi a uscire, per i paesi più grandi significa accettare dei cambiamenti decisivi all’attuale assetto monetario» (si veda anche qui e qui la sua idea sulla Grexit).
Oggi Varoufakis si ripresenta come l’ideatore di DiEM2025 (Democracy in Europe 2025). L’ex ministro delle finanze greco gode ancora di grande credibilità presso la sinistra europea. Molta di questa credibilità si basa sulla leggenda metropolitana secondo cui il governo di SYRIZA avrebbe condotto una lotta eroica contro i poteri forti dell’Europa, che hanno dimostrato di disprezzare la democrazia e di non aver nessuna visione economica e nessuna considerazione del destino del popolo greco.
Secondo questa narrazione degli eventi, nel 2015 non vi sarebbe stata “nessuna altra scelta” per il governo greco se non quella di accettare le condizioni della troika. Oggi DiEM2025 vorrebbe riformare le istituzioni dell’UE. Ancora una volta, l’argomentazione è che “non c’è alternativa”. Una lotta a livello nazionale è impossibile, e dunque la sinistra di tutta l’Europa si dovrebbe unire e affrontare di petto le stesse istituzioni UE. Lo scopo di DiEM2025 è quello di «democratizzare la UE con la consapevolezza che altrimenti essa si disintegrerà e questo avrà un costo enorme per tutti» (si veda qui). Alle seguenti “opzioni spaventose” – ritirarsi dentro i cosiddetti «vecchi bozzoli degli Stati-nazione» oppure «arrendersi all’oligarchia europea» – DiEMI2025 propone una “terza via”: «costruire un’assemblea costituente» dove gli europei possano deliberare il modo in cui costruire, entro il 2025, una compiuta democrazia europea, che abbia un “parlamento sovrano” che «rispetti l’autodeterminazione nazionale e condivida i poteri coi parlamenti nazionali, le assemblee regionali e i consigli municipali» (si veda qui). Tutto ciò è, come ammette lo stesso Varoufakis sull’Independent, «utopistico». Eppure, continua lui, è «molto più realistico che cercare di mantenere il sistema così come è adesso» oppure «cercare di abbandonarlo». Che voi siate greci o britannici, “fuggire” è impossibile (si veda qui e qui). Vi ricorda qualcosa?
2. Quali riforme? 
La “democrazia sovranazionale” proposta da DiEM2025 dovrebbe basarsi su «un significativo potenziamento del Parlamento europeo, che dovrebbe essere l’unica autorità legislativa europea», affiancata da «un esecutivo completamente riformato, che dovrebbe includere un presidente europeo direttamente eletto». Questo sistema garantirebbe che la Commissione metta in atto solo le politiche che si basano sulla volontà popolare. Questo dovrebbe andare di pari passo con la creazione di nuovi partiti autenticamente europei (si veda qui e qui).
Bisogna subito prendere atto di alcuni problemi. Tanto per cominciare, la proposta assume, stranamente, che ci sia un legame diretto tra il potenziamento del Parlamento europeo ed il cambiamento politico e ideologico. Ma perché mai ciò dovrebbe avvenire? Gli europei dovrebbero decidere di eleggere un parlamento più orientato a sinistra solo perché i suoi poteri sono stati aumentati? E poi, da dove verrà questo potenziamento del parlamento? Il Parlamento europeo stesso non può deciderlo da solo, per cui servirà dell’altro. D’altra parte, perché iniziare il discorso proprio dal parlamento? Un tale cambiamento potrà avvenire solo quando saranno modificati i rapporti di potere all’interno della Commissione e dei due Consigli. In realtà ciò di cui ci sarebbe bisogno è una trasformazione totale delle istituzioni politiche europee. E ciò può avvenire solo in conseguenza di cambiamenti a livello nazionale. Ma allora perché concentrarsi sul livello sovranazionale come punto di partenza?
DiEM2025 ha una strategia (se volete chiamarla così) finalizzata al cambiamento politico. La nuova democrazia sovranazionale deve accompagnarsi alla creazione di un «elettorato post-nazionale o sovranazionale». Ma questo come funzionerebbe? Come nota giustamente Thomas Fazi, è evidente che per la grande maggioranza dei normali cittadini europei, le barriere linguistiche e le differenze culturali impediscono la possibilità di una partecipazione a livello sovranazionale (si veda qui). Può essere ovvio, ma è un problema reale. Perché mai avremmo bisogno di tali partiti? Cosa possono fare questi che non possono fare gli altri? Non c’è lo straccio di una prova che questo migliorerebbe le cose.
È vero il contrario, semmai. Una ulteriore integrazione, se anche venisse accompagnata da un potenziamento del parlamento, non sarebbe equivalente ad un maggiore controllo popolare. Ingenuamente, Varoufakis assume che una versione migliorata del Parlamento europeo sarebbe sufficiente per garantire un vero controllo democratico sulle decisioni dell’UE. Come sostiene giustamente Fazi, ciò ignora completamente la questione della “cattura oligarchica” (si veda qui). La ricerca dimostra che i problemi relativi alle pressioni lobbistiche possono solamente aumentare quando si passa al livello sovranazionale. Il trasferimento della sovranità a istituzioni sovranazionali contribuisce all’indebolimento del controllo popolare. Questi luoghi sono, in genere, fisicamente, culturalmente e linguisticamente più distanti dall’opinione pubblica di quanto non lo siano i loro corrispettivi nazionali. E questo li espone a maggiore probabilità di cattura da parte di forze oligarchiche (si veda qui).
Nell’Unione europea ci sono due fonti di legittimazione democratica: il Parlamento europeo, che viene eletto direttamente dai cittadini degli Stati membri, e il Consiglio dell’Unione europea (il consiglio dei ministri) assieme al Consiglio europeo (la riunione dei governi nazionali). La Commissione europea viene nominata da questi due enti. Ci sono molte cose che si possono criticare del Parlamento europeo, ma la verità è che il Parlamento europeo non è molto diverso dai parlamenti nazionali. In teoria i membri dei parlamenti nazionali avrebbero il potere di proporre le leggi. Nel Parlamento europeo questo non avviene. Esso può solo fare degli emendamenti che poi la Commissione accetta o rifiuta. Tuttavia, anche nei parlamenti nazionali in media meno del 15 per cento delle iniziative legislative proposte dai membri parlamentari diventa poi legge (si vedaqui). Ben pochi membri parlamentari (o addirittura nessuno) propone una legge che non sia già stata prima approvata dai rispettivi partiti o che non sia stata stabilita assieme agli altri partiti della coalizione. Di certo il Parlamento europeo non sta funzionando come dovrebbe fare un vero parlamento, ma questo vale anche per molti parlamenti nazionali. Questo significa anche che la lotta per la “democrazia in Europa” deve essere anzitutto condotta a livello nazionale. Non è un problema che riguarda solo le istituzioni europee. È un problema che riguarda tutta l’Europa.
Le istituzioni europee sono dei gusci vuoti se i governi nazionali non approvano le scelte politiche prese a quel livello. Il voto del Consiglio avviene o a maggioranza qualificata o all’unanimità. Tutte queste decisioni vengono prese da rappresentanti politici nazionali. Lo stesso vale per il consiglio di amministrazione della Banca centrale europea. C’è un presidente, un vicepresidente e altri quattro membri. Questi membri sono nominati dal Consiglio europeo. Le decisioni della BCE vengono prese da questi sei membri più i governatori delle banche centrali nazionali dei 19 paesi dell’eurozona. Il collegamento con il livello nazionale è forte.
La situazione all’interno della Commissione è ancora peggiore. La Commissione ha un presidente che viene eletto dal Parlamento europeo. Ciò significa ben poco, perché l’ultima (e la prima) volta in cui ciò è avvenuto, il nome di Juncker era anche quello dell’unico candidato. Gli altri 27 commissari non sono eletti, il che significa che detengono la loro posizione come risultato di trattative tra i governi nazionali. Nel corso degli anni è diventata abitudine decidere le nuove legislazioni in un’unica lettura. Le nuove misure di governance economica, come il fiscal compact, il six-pack, il two-pack e il semestre europeo, sono state decise con modalità che sono fondamentalmente anti-democratiche. Tutto ciò è pessimo e va sicuramente cambiato, ma in cosa differisce realmente da ciò che avviene nelle legislazioni di molti parlamenti nazionali in Europa? L’austerità e le riforme vengono dibattute in parlamento finché l’opposizione non vota contro e la maggioranza le approva lo stesso, forse con qualche disertore solitario qui e là. Nessun governo nazionale in Europa è caduto a causa dell’introduzione delle misure di austerità. Questo dimostra che il problema non è localizzato solamente al livello europeo. In effetti, se non ci fosse questa macabra ossessione ordoliberista, monetarista e mercantilista, questa ossessione per la competitività e le “riforme strutturali” a livello nazionale, l’UE non avrebbe alcun potere per portare avanti questi programmi.
Al tempo stesso, come scrive Wolfgang Kowalsky, le ambizioni delle politiche sociali sono state decisamente abbassate verso standard del lavoro che sono ben al di sotto degli attuali standard minimi europei (si veda qui). Tutto ciò, ovviamente, è un male. Ma guardate a ciò che avviene a livello nazionale. Tutto ciò non è molto diverso da ciò che avviene in Francia, nel Regno Unito, in Belgio o in molti paesi dove governi conservatori (o di qualsiasi altro colore) mettono in atto (o provano a mettere in atto) una gran quantità di leggi anti-sociali.
Al posto di questa ossessione per la facciata («façadism», la chiama Kowalsky), ci sarebbero molte altre iniziative che la UE potrebbe promuovere se fosse interessata alla democrazia. Potrebbe, ad esempio, rendere reale la democrazia nei luoghi di lavoro e portare avanti una democrazia industriale – termini che nemmeno si trovano nei documenti sulle politiche europee (inclusi quelli del Parlamento europeo). Al contrario, le istituzioni europee (Parlamento europeo incluso) stanno attualmente cercando di intromettersi nel territorio della contrattazione collettiva nazionale, imponendo limiti all’andamento dei salari – una strategia chiaramente finalizzata a distruggere l’autonomia delle parti sociali (si veda qui). Ma questo, ancora una volta, sta avvenendo in un modo o nell’altro anche all’interno della maggior parte dei paesi europei e dunque, ancora una volta, è una battaglia che deve essere combattuta a livello nazionale, non da partiti transnazionali, ma da partiti socialdemocratici e di sinistra.
3. La TINA (there is no alternative) della sinistra 
La TINA (there is no alternative, ‘non c’è alternativa’) di DiEM è ben peggiore della sua fallace analisi sulle istituzioni europee e sulla questione rapporti di potere. Non c’è nulla di casuale in questo. È la conseguenza naturale della diagnosi che i leader di DiEM fanno di ciò che non va nel mondo: se le nazioni sono diventate impotenti a causa della globalizzazione – come sostengono – allora non ha senso iniziare una lotta politica a livello nazionale. Questa è la tesi di DiEM. Ma gli Stati nazionali non sono affatto diventati impotenti a causa della globalizzazione.
Il pensiero portato avanti da DiEM2025 e da altri è che il modello politico basato sugli Stati-nazione è «finito» (parola di Varoufakis). In Europa gli Stati-nazione hanno «responsabilità senza potere», mentre le istituzioni europee hanno «potere senza responsabilità». La sovranità dei parlamenti nazionali si sarebbe dissolta. Oggi i mandati elettorali nazionali sono intrinsecamente impossibili da rispettare. Per questo una riforma delle istituzioni europee (o più precisamente del Parlamento europeo) sarebbe l’unica opzione possibile. Varoufakis non è certo l’unico a pensarla così. Secondo Slavoj Zizek, la lezione che la sinistra deve imparare dalla vicenda di SYRIZA è che è impossibile combattere il capitalismo globale entro una singola nazione. Secondo Zizek, la «nuova tentazione social-democratica neo-keynesiana», che adesso è in voga in certi contesti e che mira a riportare la lotta al livello degli Stati-nazione, non sarebbe altro che una cortina fumogena di una pseudo-sinistra caduta nel nazionalismo e nel populismo, che illude la popolazione con l’idea di poter decidere ancora qualcosa (si veda qui). È un’argomentazione interessante, ma errata.
Come fanno lui e gli altri a essere così sicuri di quello che dicono? Un paio di anni fa Dani Rodrik introdusse il cosiddetto “trilemma politico dell’economia mondiale” (si veda qui). In condizioni di “vera integrazione economica internazionale“, la democrazia, la sovranità nazionale e l’integrazione economica globale diventano mutuamente incompatibili. È possibile combinare due delle tre cose, ma non tutte e tre insieme in piena misura. Se volete più globalizzazione, dovete rinunciare alla democrazia oppure alla sovranità nazionale. Per esempio, se un paese decide di agganciare la propria valuta e permettere afflussi e deflussi di capitali senza restrizioni, allora non può stabilire indipendentemente il proprio tasso d’interesse. In questo contesto la sovranità dello Stato-nazione si riduce.
Il trilemma di Rodrik è molto noto. Come scrive giustamente l’economista Bill Mitchell, è stato abilmente propagandato da tutte le forze politiche di qualsiasi colore. La dottrina che trasmette è straordinariamente comoda. Dite alla gente che lo Stato-nazione è “finito“, che è impossibile garantire la piena occupazione (o lavorare a quello scopo) e vi sarete liberati perfino della responsabilità di doverci provare. Lo stesso vale per l’austerità e per qualsiasi altra cosa. Se lo Stato-nazione è “finito” è inutile opporsi a questa realtà. La questione se ciò sia vero, ovviamente, non viene quasi mai posta. “Tutti” sanno già la risposta. Ma questo non è ciò che Rodrik intendeva. Il titolo del suo articolo “Fino a dove arriverà l’integrazione economica?” dovrebbe darvi un indizio (si veda qui). Al contrario di ciò che comunemente si crede, Rodrik scrive che l’integrazione economica internazionale non è “vera”, ma continua ad essere molto limitata anche se viviamo in un mondo che si suppone globalizzato. È vero che l’articolo di Rodrik è del 2000, ma il mondo non è cambiato così tanto da allora. Come nota Mitchell, ci sono ancora i confini nazionali. C’è incertezza sui tassi di cambio, nonostante un’aumentata deregolamentazione. Ci sono importanti differenze culturali e linguistiche che impediscono una piena mobilitazione delle risorse attraverso i confini nazionali. C’è una propensione degli investimenti a restare dentro i confini. C’è una forte correlazione tra i tassi di investimento nazionali e i tassi di risparmio nazionali. I flussi di capitali dai paesi ricchi verso i paesi poveri sono inferiori a quanto predetto dai modelli teorici. Ci sono ancora forti restrizioni alla mobilità internazionale del lavoro (si veda qui). La verità è che non viviamo in un mondo completamente globalizzato, anzi siamo ben lontani da esso. Pertanto gli Stati-nazione possono perseguire le proprie politiche in relativa autonomia. Questa è la conclusione a cui giungono tutti coloro che analizzano il tema (si veda qui lo studio di Godar, Paetz e Truger sulle possibilità di redistribuzione e di politiche di crescita a livello nazionale nell’UE, e si veda qui per una panoramica sulla letteratura).
Non c’è evidenza che sostenga la TINA di DiEM. La loro tesi secondo cui il capitale sarebbe diventato completamente sovranazionale – e che “noi”, per poterlo combattere e avere una possibilità di vincere, dovremmo fare lo stesso e portare la lotta al livello sovranazionale – è sbagliata. Il carattere “libertino” del capitale va combattuto a livello nazionale, e questo porterà in seguito ad una cooperazione internazionale, o non ci sarà nessuna lotta. Se il capitale fosse diventato completamente “libero” e se gli Stati-nazione fossero “finiti”, perché mai Goldman Sachs e altri dovrebbero pagare milioni di dollari a Hillary Clinton per discorsi che poi devono rimanere segreti? Perché le lobby dovrebbero spendere miliardi per influenzare le istituzioni regolatrici all’interno dei singoli paesi? Perché dovrebbero esistere ovunque gruppi di esperti e agenzie di marketing che non hanno altro scopo se non quello di orientare le opinioni degli elettori? Perché il settore aziendale dovrebbe essere così interessato ad accaparrarsi i media in modo da salvaguardare la propria narrazione ideologica? Forse perché gli Stati-nazione non sono “finiti”?
Come scrisse Bill Mitchell sul suo blog un anno fa, «la realtà effettiva è che i politici hanno tuttora la capacità legislativa necessaria per limitare le attività economiche transfrontaliere… La vera sfida non è quella di cedere la sovranità nazionale a un qualche livello mitologico di integrazione economica internazionale, ma di resistere la corruzione e la “cattura” del sistema decisione a livello nazionale, che si sta orientando sempre di più verso la tecnocrazia; la vera sfida è assicurarsi che i sistemi democratici non vengano corrotti dai lobbisti che li vogliono orientare verso specifiche élite capitaliste» (si veda qui).
Ma perché tutto ciò non sta avvenendo? Si può accusare la destra di molte cose, ma non del fatto di essere di destra. La destra è la destra. Il problema è che lo stesso non vale anche per la sinistra. Bill Mitchell scrive: «Il problema è che nella loro stupidità i politici di sinistra hanno portato avanti il mito che l’integrazione economica internazionale sia giunta ad una fase così avanzata e inevitabile che ora è necessario abbandonare i tipici obiettivi progressisti e, al contrario, mettersi a servire gli interessi del capitale. La narrazione che fanno per distinguersi sta nell’improbabile pretesa che essi riusciranno in qualche modo a mantenere una posizione politica tale da assicurare degli esiti di maggiore equità» (si veda qui).
Questo, in parole povere, è quanto è avvenuto nel corso degli ultimi trent’anni. Non è la finanziarizzazione che ha distrutto la socialdemocrazia (come ha recentemente dichiarato Varoufakis alla televisione belga (si veda qui), ma la falsa ideologia secondo cui, in fondo, non vi è più niente da fare, che un cambiamento strutturale è impossibile, che la lotta politica al livello degli Stati nazionali è finita, che l’unica cosa rimasta da fare è cercare di gestire gli Stati secondo le regole neoliberiste ma con qualche “correzione sociale” qua e là. Correzioni che si dimostrano completamente insufficienti, quantomeno nella misura in cui tutto ciò che la socialdemocrazia fa, come il New Labour di Blair nel Regno Unito, è non accettare del tutto l’ideologia neoliberista in merito agli “scrocconi del welfare” e cose simili, mentre nel frattempo la situazione dei disoccupati e dei poveri continua inesorabilmente a peggiorare.
Resta il fatto che per i paesi che emettono la propria moneta è possibile perseguire politiche economiche in relativa autonomia – politiche che possono avere, tra gli altri, anche l’obiettivo della piena occupazione. Questa è la vera questione. Non è la democratizzazione delle istituzioni. Non è la necessità di una politica europea transnazionale. Non sono cose fumose, del tipo un modello di società che sia «al tempo stesso liberale, marxista e keynesiano», come ha detto Varoufakis (si veda qui e qui). Ciò di cui abbiamo bisogno sono partiti di sinistra capaci di vincere le elezioni nazionali.
4. Perché bisogna dare priorità al livello nazionale? 
Se DiEM2025 vuole combattere per «istituzioni UE più democratiche», lasciateli fare. Ma la battaglia più importante si combatte a livello nazionale. Nulla può danneggiare l’oligarchia europea più di un paese che abbandoni l’eurozona (o minacci di farlo), si rimetta in sesto, torni a crescere e faccia meglio del resto di un’eurozona disfunzionale e ultra-neoliberista. Dovunque in Europa il capitale sta disegnando linee di demarcazione fasulle lungo dimensioni etniche e culturali, portando avanti una strategia dividi et impera contro il lavoro. La sinistra deve combattere questa battaglia ad ogni livello possibile. L’internazionalismo non ha mai significato l’abbandono della lotta a livello nazionale. È vero il contrario. Tutto ciò non ha niente a che vedere con il nazionalismo. Non ha niente a che vedere con ciò che gli inglesi o i tedeschi possono fare per il fatto di essere inglesi o tedeschi, ma per il fatto che è a questo livello che si possono ottenere dei progressi. Gli irlandesi hanno sconfitto la privatizzazione dell’acqua. Non hanno per questo condotto una battaglia europea. La privatizzazione dell’acqua è probabilmente impossibile da sconfiggere a un livello europeo. Ma gli irlandesi lo hanno fatto entro la propria nazione. Si tratta semplicemente di una strategia volta a ottenere dei progressi laddove dei progressi possono essere ottenuti. Questo non esclude la solidarietà internazionale. Al contrario, è una condizione affinché la solidarietà internazionale possa esistere. Abbiamo bisogno di partiti autenticamente socialdemocratici che vincano le elezioni a livello nazionale, mandino dei rappresentanti di sinistra al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione, e mandino dei keynesiani alla BCE. La battaglia per gli investimenti, la crescita e contro l’austerità e il lobbismo corporativo deve essere intrapresa anche all’interno di queste istituzioni. Ma come possono essere dei partiti politici transnazionali a farlo? È a livello nazionale (e locale) che le persone possono relazionarsi direttamente coi politici. È qui che si trovano le maggiori forze.
Ovviamente Varoufakis non la pensa così. Come ha spiegato all’Independent, a quasi otto anni dall’inizio della crisi finanziaria, la disoccupazione nell’UE è ancora a livelli di crisi, ed è doppia rispetto alla disoccupazione nel Regno Unito o in USA – «che stanno raggiungendo ciò che gli economisti considerano “piena occupazione”». Per iniziare, nessuno crede a queste statistiche. Ci sono milioni di persone disoccupate anche in questi paesi. «Se la disoccupazione fosse al 10-11 percento nel Regno Unito o in USA, le rispettive amministrazioni politiche sarebbero già crollate», ha detto Varoufakis all’Independent (si veda qui, ma anche qui e qui per una critica). Come fa a dirlo? Il governo spagnolo, dove la disoccupazione è ancora sopra il 20 percento, è forse crollato? Il governo irlandese è crollato? No. Il principale partito sostenitore dell’austerità in Irlanda è perfino stato rieletto, e il vecchio primo ministro è di nuovo al potere. Nessun partito transnazionale potrà cambiare questo stato di cose. Lo possono fare solo dei veri, autentici partiti socialdemocratici, a patto che si sveglino.
* Fonte: Flassbeck Economics il 24 maggio 2016.
Traduzione di Voci dall’Estero rivista da Thomas Fazi.

4 commenti:

Veritas odium parit ha detto...

Guardate che Varoufakis è molto più consapevole della realtà delle cose di quanto pensi l'articolista. Sa benissimo di stare lottando con i mulini a vento. Ma preferisce una lotta persa in partenza all'inazione da una parte, e alla frana dell'eurodittatura dall'altra. E lo fa perché convinto che lo sconquasso del presente regime aprirà la porta a forze radicali di destra anziché di sinistra, avendo quest'ultima cessato di esistere (a parte piccoli gruppi meritori come il vostro).

Solo che, nella misura in cui vuole comunque lanciarsi nella lotta, questo non può dirlo apertamente e si limita a farlo capire a margine degli articoli che scrive sul suo sito.

Anonimo ha detto...

PREMESSA: Visto che Pasquinelli qualche post fa ha smadonnato invocando i lettori a muoversi per dargli una mano...ci dica cosa possiamo fare in concreto.


Sul post:

L'articolo in cui il succitato signor Thomas Fazi dichiara che è meglio che gli inglesi scelgano per il Brexit appare su un sito che si chiama Social Europe il quale però si premura affannosamente di dichiarare in calce che le opinioni di Fazi sono solo sue e che Social Europe vota per rimanere.
A questo si aggiunga che le ultime quotazioni dei bookmakers danno la permanenza sei volte più probabile dell'uscita (cioè moltissimo).

Speriamo comunque...certo che se uno ci pensa non ci vorrebbe nulla a liberarsi della UE.
Già se noi facessimo cadere il PD a Roma e Torino (ma una mano alla destra io fossi di Milano gliela darei, francamente...) e poi votassimo "no" al referendum, avremmo dato una mazzata tremenda alla tecnocrazia oligarchica.


Anonimo ha detto...

Veritas Odium Parit

Ma no, Varoufakis è un ricchissimo borghese che proprio non concepisce l'idea di andare dal popolo per suscitare e ricostruire uno spirito rivoluzionario.

Un interessante aneddoto sulla moglie di Varoufakis

Nel 1995 esce una hit del gruppo "Pulp" intitolato "Common People" (Gente comune) ossia "piccola borghesia del popolo".
Le parole raccontano di una ragazza greca che va in Inghilterra a studiare arte al St. Martin's College il cui padre è impaccato di soldi (loaded).
La fanciulla incontra il narratore e gli dice che vuole conoscere la gente comune, che vuole vivere come loro, che vuole andare a letto con loro. Il ragazzo le dice che deve cominciare col convincersi che "non ha una lira" al che lei ride di cuore dicendogli che è molto buffo; allora lui le fa presente che se davvero vuole essere come la gente comune deve dormire in casupole in affitto guardando gli scarafaggi che si arrampicano sui muri, deve trovarsi un lavoro, deve fingere di essere ignorante e con una educazione di basso livello, deve andare a giocare a biliardo al pub etc etc lei lo guarda senza capire, ride e gli stringe la mano.
Alla fine la morale è che lei potrà fare quello che le pare ma non potrà mai essere veramente "common people" perché saprà sempre che le basterà fare una telefonata e il padre sarà pronto a darle tutti i soldi che vuole.

Chi era questa ragazza greca dell'altissima borghesia che voleva provare l'ebbrezza della vita dei poveretti?

Danae Stratou, la moglie di Varoufakis

https://en.wikipedia.org/wiki/Common_People_(song)

Dobbiamo andare dal popolo e ricostruire uno spirito che oggi è perduto
Non basta proporre ridicole soluzioni socialdemocratiche.
Dovremmo, ma non stiamo nemmeno cominciando.

Anonimo ha detto...

CONTROPIANO CI RIPENSA

Esce un articolo su Contropiano in cui si spiega perché si può (che starebbe per "si deve" ma non osano tanto) votare M5S.
Ci mancava pure che suggerissero l'astensione...
Meno male che ci arrivano...
Però se ci fossero arrivati prima, se tutta la sinistra (CHE NON SI PRESENTAVA SE NON IN FORMAZIONI DA ZERO VIRGOLA) avesse fatto campagna a favore dei cinque stelle per un voto tattico alle europee del 2014...

RENZI SE STAVA A CASETTA SUA E IL PD NON AVREBBE MAI E POI MAI POTUTO FARE APPROVARE I PROVVEDIMENTI SUL LAVORO E SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

Provate a leggere in questo archivio cosa diceva Contropiano prima delle elezioni del 25 maggio 2014 di Grillo


http://contropiano.org/tag/beppe-grillo/page/2

Non c'è l'ombra di endorsement, né di sostegno tattico, né si rimarca che esiste un solo nemico che è il PD (no la Lega, no CasaPound, no Berlusconi ma solo il PD).
Negli articoli di quell'archivio si chiacchiera, si disquisisce, si fa la morale ma non ci si decide per l'unica azione concreta nel breve termine: MANDARE A CASA RENZI E TUTTO IL PD.

E leggete che anodine idiozie scrive Contropiano ancora nel 2015

http://contropiano.org/news/politica-news/2015/02/04/il-motivo-del-movimento-cinque-stelle-028927

Adesso invece misteriosamente ci si comincia a svegliare da tutte le parti...meno male

Allora visto che siamo in fase insolitamente ricettiva mettiamoci bene in testa CHE SE NON VINCE RAGGI A ROMA E POI VINCE IL "SÍ" AL REFERENDUM NOI ABBIAMO PERSO DEFINITIVAMENTE.
Occorre da subito formare un fronte ampio con tutte le forze disponibili al voto per i cinque stelle a Roma e al "no" al referendum costituzionale.

Lettori fissi di SOLLEVAZIONE

Temi

Unione europea (953) euro (784) crisi (640) economia (630) sinistra (549) teoria politica (296) finanza (285) Leonardo Mazzei (282) M5S (275) P101 (251) grecia (247) Movimento Popolare di Liberazione (244) Governo giallo-verde (242) elezioni (239) imperialismo (237) sfascio politico (235) resistenza (226) Moreno Pasquinelli (225) sovranità nazionale (219) banche (215) internazionale (213) risveglio sociale (184) alternativa (168) seconda repubblica (167) Syriza (155) piemme (147) Tsipras (146) antimperialismo (135) debito pubblico (133) Matteo Renzi (131) programma 101 (129) spagna (122) filosofia (121) Francia (119) immigrazione (117) marxismo (117) PD (111) destra (111) sovranità monetaria (111) democrazia (109) costituzione (106) Matteo Salvini (104) neoliberismo (104) populismo (104) sollevazione (103) Stefano Fassina (97) islam (97) Grillo (94) Sandokan (94) elezioni 2018 (94) berlusconismo (91) proletariato (91) geopolitica (88) Carlo Formenti (86) Germania (86) Alberto Bagnai (83) Emiliano Brancaccio (83) austerità (80) bce (80) Medio oriente (79) Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro (78) sindacato (77) Podemos (76) Stati Uniti D'America (75) referendum costituzionale 2016 (74) sinistra anti-nazionale (73) Mario Monti (72) guerra (72) capitalismo (70) Libia (66) Russia (65) capitalismo casinò (63) Sergio Cesaratto (62) Rivoluzione Democratica (61) rifondazione (61) Lega (60) globalizzazione (60) liberiamo l'Italia (60) CLN (59) Siria (59) CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (57) bancocrazia (57) immigrati (57) Sicilia (56) Alexis Tsipras (55) Alitalia (54) cinque stelle (54) legge elettorale (54) sovranismo (54) Diego Fusaro (53) Legge di Bilancio (53) brexit (53) Lega Nord (52) Pablo Iglesias (52) moneta (52) referendum (52) socialismo (52) neofascismo (51) sionismo (51) sovranità popolare (51) Emmezeta (50) fiat (50) Manolo Monereo (49) Movimento dei forconi (49) solidarietà (49) campo antimperialista (48) sinistra sovranista (48) gilet gialli (46) immigrazione sostenibile (46) Beppe Grillo (45) Nichi Vendola (45) renzismo (45) Troika (44) Yanis Varoufakis (44) astensionismo (43) inchiesta (43) uscita dall'euro (43) Luciano Barra Caracciolo (42) Mario Draghi (42) Israele (41) liberismo (40) palestina (40) Mimmo Porcaro (39) patriottismo (39) Fiorenzo Fraioli (38) Ugo Boghetta (38) proteste operaie (38) sinistra patriottica (38) italicum (37) Giorgio Cremaschi (36) Karl Marx (36) Marine Le Pen (35) ambiente (35) fiscal compact (35) uscita di sinistra dall'euro (35) III. Forum internazionale no-euro (34) Luigi Di Maio (34) Ucraina (34) egitto (34) nazione (34) 9 dicembre (33) Def (33) azione (33) ISIS (32) Merkel (32) cina (32) default (32) fiom (32) iran (32) islamofobia (32) populismo di sinistra (32) scienza (32) Forum europeo 2016 (31) Sel (31) governo Renzi (31) unità anticapitalisa (31) Fabio Frati (30) ecologia (30) xenofobia (30) Nello de Bellis (29) Putin (29) catalogna (29) storia (29) eurostop (28) napolitano (28) nazionalizzazione (28) Assemblea di Chianciano terme (27) menzogne di stato (27) Donald Trump (26) Mauro Pasquinelli (26) USA (26) elezioni europee 2019 (26) nazionalismi (26) silvio berlusconi (26) Beppe De Santis (25) Comitato centrale P101 (25) Forum europeo (25) Nato (25) elezioni siciliane 2017 (25) religione (25) scuola (25) Europa (24) Movimento 5 Stelle (24) Quantitative easing (24) Venezuela (24) finanziarizzazione (24) Aldo Giannuli (23) Lavoro (23) Stato di diritto (23) antifascismo (23) manifestazione 12 ottobre 2019 (23) ora-costituente (23) razzismo (23) repressione (23) Coordinamento nazionale sinistra contro l'euro (22) Esm (22) Roma (22) emigrazione (22) keynes (22) nazionalismo (22) Chianciano Terme (21) Front National (21) Simone Boemio (21) Stato islamico dell’Iraq e del Levante (21) Unità Popolare (21) etica (21) Conte bis (20) Emmanuel Macron (20) Foligno (20) Laikí Enótita (20) Marcia della Dignità (20) Regno Unito (20) Vladimiro Giacchè (20) coordinamento no-euro europeo (20) crisi di governo (20) iraq (20) manifestazione del 12 ottobre (20) melenchon (20) minibot (20) tecnoscienza (20) umbria (20) MES (19) Mariano Ferro (19) Norberto Fragiacomo (19) Sicilia Libera e Sovrana (19) Tunisia (19) fronte popolare (19) Domenico Moro (18) Donbass (18) F.S. (18) Izquierda Unida (18) Noi siciliani con Busalacchi (18) lotta di classe (18) pace (18) senso comune (18) Assisi (17) Costanzo Preve (17) Forum europeo delle forze di sinistra e popolari anti-Unione europea (17) Jacques Sapir (17) Paolo Savona (17) Perugia (17) Pier Carlo Padoan (17) chiesa (17) complottismo (17) cosmopolitismo (17) euro-germania (17) media (17) piano B (17) Enrico Letta (16) Forum di Atene (16) Luciano B. Caracciolo (16) Marco Mori (16) Prc (16) Reddito di cittadinanza (16) Renzi (16) Tonguessy (16) appello (16) ballottaggi (16) casa pound (16) fascismo (16) internazionalismo (16) sciopero (16) vendola (16) Cremaschi (15) Daniela Di Marco (15) International no euro forum (15) M. Micaela Bartolucci (15) Salvini (15) clima (15) comunismo (15) diritto (15) indipendenza (15) internet (15) manifestazione (15) piattaforma eurostop (15) tasse (15) vaccini (15) 15 ottobre (14) Alessandro Visalli (14) Alitalia all'Italia (14) Brancaccio (14) Enea Boria (14) Ernesto Screpanti (14) Eurogruppo (14) Fridays for Future (14) MMT (14) Monte dei Paschi (14) Movimento pastori sardi (14) Stato Islamico (14) Turchia (14) Vincenzo Baldassarri (14) no tav (14) obama (14) potere al popolo (14) salerno (14) Alessandro Di Battista (13) Bersani (13) Chavez (13) Enrico Grazzini (13) Eos (13) Jobs act (13) Legge di stabilità (13) Marino Badiale (13) Virginia Raggi (13) Wilhelm Langthaler (13) acciaierie Terni (13) cultura (13) disoccupazione (13) femminismo (13) finanziaria (13) giovine italia (13) privatizzazioni (13) regionalismo differenziato (13) sardine (13) unione bancaria (13) Alfredo D'Attorre (12) Costas Lapavitsas (12) D'alema (12) Forum europeo 2015 (12) Giulietto Chiesa (12) Negri (12) Panagiotis Lafazanis (12) Sergio Mattarella (12) analisi politica (12) decreto salva-banche (12) europeismo (12) global warming (12) keynesismo (12) salari (12) terzo memorandum (12) 14 dicembre (11) AST (11) Aldo Zanchetta (11) De Magistris (11) Dicotomia (11) France Insoumise (11) Gennaro Zezza (11) Ilva (11) Papa Francesco (11) Pardem (11) Portogallo (11) Stato (11) Stefano D'Andrea (11) corruzione (11) de-globalizzazione (11) elezioni anticipate (11) iniziative (11) mediterraneo (11) nucleare (11) ordoliberismo (11) presidenzialismo (11) proteste (11) sindacalismo di base (11) sinistra Italiana (11) sovranismi (11) Art. 18 (10) Bagnai (10) Bruno Amoroso (10) Carl Schmitt (10) Claudio Borghi (10) Fausto Bertinotti (10) Fmi (10) Forum Internazionale Anti-Ue delle forze popolari e di sinistra (10) Forum di Roma 2019 (10) George Soros (10) Gianluigi Paragone (10) Giorgetti (10) Hollande (10) Jean-Luc Mélenchon (10) Lista del Popolo (10) Marco Passarella (10) Marco Zanni (10) OLTRE L'EURO (10) Ora (10) Paolo Barnard (10) Quirinale (10) Risorgimento Socialista (10) Terni (10) cattiva scuola (10) decrescita (10) diritti civili (10) facebook (10) fisco (10) golpe (10) islanda (10) legge di bilancio 2020 (10) povertà (10) taranto (10) ANTARSYA-M.A.R.S. (9) Algeria (9) Antonio Rinaldi (9) Argentina (9) Bernie Sanders (9) CGIL (9) Campagna eurostop (9) Diritti Sociali (9) Draghi (9) Forconi (9) Paolo Ferrero (9) Stato nazione (9) Terza Repubblica (9) ThyssenKrupp (9) Von Hayek (9) Wolfgang Schaeuble (9) bail-in (9) bipolarismo (9) classi sociali (9) cosmo-internazionalismo (9) deficit (9) futuro collettivo (9) il pedante (9) istruzione (9) liberalismo (9) medicina (9) moneta fiscale (9) necrologi (9) questione nazionale (9) sociologia (9) sovranità (9) tecnologie (9) Antonio Gramsci (8) Corte costituzionale (8) DOPO IL 4 DICEMBRE (8) Erdogan (8) F.f (8) Fratelli d'Italia (8) Genova (8) Goracci (8) Gran Bretagna (8) II assemblea della CLN (1-3 settembre) (8) Ingroia (8) Italia Ribelle e Sovrana (8) Julio Anguita (8) Landini (8) Lenin (8) Luca Massimo Climati (8) Mattarella (8) Mirafiori (8) Yanis Varoufakys (8) borsa (8) debitocrazia (8) destra non euro (8) elezioni anticapte (8) elezioni anticipate 2017 (8) elezioni siciliane (8) grexit (8) inflazione (8) lira (8) manifestazione 25 marzo 2017 (8) marxisti dell'Illinois (8) nuovo movimento politico (8) questione femminile (8) regionalismo (8) sardegna (8) seminario programmatico 12-13 dicembre 2015 (8) svalutazione (8) transfemminismo (8) trasporto aereo (8) unità anticapitalista (8) unità nazionale (8) Abu Bakr al-Baghdadi (7) Alessandro Chiavacci (7) Alternative für Deutschland (7) Articolo 18 (7) CUB (7) Cub Trasporti (7) Dino Greco (7) Ernesto Laclau (7) Flat tax (7) Franz Altomare (7) Gaza (7) Giancarlo D'Andrea (7) Giuseppe Angiuli (7) ISIL (7) Inigo Errejón (7) Je so' Pazzo (7) Jeremy Corbyn (7) Joseph Stiglitz (7) MMT. Barnard (7) Macron (7) Massimo Bontempelli (7) Maurizio Landini (7) Me-Mmt (7) Michele Berti (7) Nuit Debout (7) Oskar Lafontaine (7) Papa Bergoglio (7) Pil italiano (7) Riccardo Achilli (7) Samuele Mazzolini (7) Sapir (7) Seconda Assemblea P101 (7) Ttip (7) agricoltura (7) aletheia (7) anarchismo (7) autodeterminazione dei popoli (7) bankitalia (7) confederazione (7) contante (7) derivati (7) eurexit (7) eurocrack (7) giovani (7) il manifesto (7) incontri (7) magistratura (7) nazismo (7) patria e costituzione (7) pensioni (7) risorgimento (7) rivolta (7) rivoluzione civile (7) rossobrunismo (7) sanità (7) spread (7) trasporto pubblico (7) Ars (6) Banca centrale europea (6) Bazaar (6) Bottega partigiana (6) CETA (COMPREHENSIVE ECONOMIC AND TRADE AGREEMENT) (6) Carlo Galli (6) Casaleggio (6) Contropiano (6) Eros Cococcetta (6) Eugenio Scalfari (6) Franco Bartolomei (6) Frédéric Lordon (6) Giorgia Meloni (6) M.AR.S. (6) Maduro (6) Marx (6) Militant-blog (6) Nino galloni (6) No Renzi Day (6) Noi con Salvini (6) ORA! (6) Pcl (6) Pisapia (6) Polonia (6) REDDITO MINIMO UNIVERSALE (6) Regioni autonome (6) Sandro Arcais (6) Stato di Polizia (6) Target 2 (6) Teoria Monetaria Moderna (6) Thomas Fazi (6) Titoli di stato (6) Toni negri (6) USB (6) Ungheria (6) Viktor Orban (6) assemblea nazionale 2-3 luglio 2016 (6) automazione (6) beni comuni (6) cinema (6) fabrizio Marchi (6) famiglia (6) giovanni Tria (6) governo Gentiloni (6) ideologia (6) incontro internazionale (6) la variante populista (6) liberosambismo (6) migranti (6) no-Ttip (6) nuovo soggetto politico (6) populismo democratico (6) suicidi (6) suicidi economici (6) tecnica (6) terremoto (6) uber (6) utero in affitto (6) Alberto Negri (5) America latina (5) Angelo Panebianco (5) Anguita (5) Antonio Ingroia (5) Assad (5) Carola Rackete (5) Dario Guarascio (5) Decreto Dignità (5) Decreto sicurezza (5) Dimitris Mitropoulos (5) Federalismo (5) Federico Fubini (5) Ferdinando Pastore (5) Finlandia (5) Forza Italia (5) Franco Busalacchi (5) Giuseppe Mazzini (5) HAMAS (5) Hilary Clinton (5) Il popolo de i Forconi (5) Joël Perichaud (5) Kirchner (5) Lucca (5) Luigi De Magistris (5) MOHAMED KONARE (5) Marcello Teti (5) Mario Monforte (5) No Monti Day (5) No debito (5) Npl (5) Nuova Direzione (5) Paolo Becchi (5) Parigi (5) Partito tedesco (5) Pier Paolo Dal Monte (5) Rete dei Comunisti (5) Romano Prodi (5) Rosatellum 2 (5) Sharing Economy (5) Soleimani (5) Stathis Kouvelakis (5) TTIP (TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) (5) Trump (5) Val di Susa (5) Wolfgang Munchau (5) Yemen (5) afghanistan (5) alleanze (5) banche popolari (5) brasile (5) camusso (5) chiesa ortodossa (5) confindustria (5) cuba (5) debitori (5) decreto vaccini (5) di Pietro (5) donna (5) elezioni regionali 2015 (5) elezioni. Lega (5) fratelli musulmani (5) giornalismo (5) governo (5) greta thumberg (5) jihadismo (5) laicismo (5) massimo fini (5) pomigliano (5) procedura d'infrazione (5) proteste agricoltori (5) rifugiati politici (5) salvinismo (5) teologia (5) tremonti (5) wikileaks (5) 16 giugno Roma (4) ALBA (4) Africa (4) Alessandro Somma (4) Alessia Vignali (4) Altiero Spinelli (4) Andrea Ricci (4) Anna Falcone (4) Antonio Amoroso (4) Assange (4) Aurelio Fabiani (4) Autostrade per l'Italia (4) Bergoglio (4) Brigate sovraniste (4) CSNR (4) Candidatura d’Unitat Popular (CUP) (4) Carovana di solidarietà (4) Cesaratto (4) Charlie Hebdo (4) Chiavacci Alessandro (4) Città della Pieve (4) Claudio Martini (4) Comitato per il No nel referendum sulla legge costituzionale Renzi- Boschi (4) Consiglio nazionale ORA! (4) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (4) Corea del Nord (4) Danilo Calvani (4) Danilo Zolo (4) Deutsche Bank (4) Die Linke (4) Diego Melegari (4) Emanuele Severino (4) Ernesto Galli Della Loggia (4) Felice Floris (4) Francesco Giavazzi (4) Frente civico (4) Fronte Sovranista Italiano (4) GIAPPONE (4) Giuliano Pisapia (4) Giulio Regeni (4) Giulio Sapelli (4) Imu (4) Incontro di Roma (4) Italexit (4) JP Morgan (4) Jacques Nikonoff (4) Karl Polany (4) Kke (4) L'Altra Europa con Tsipras (4) Lafontaine (4) Laura Boldrini (4) Leonardo Mazzzei (4) Luciano Canfora (4) Luciano Gallino (4) Luciano Vasapollo (4) Lucio Chiavegato (4) Luigi Ferrajoli (4) Lupo (4) MPL (4) Marcello Minenna (4) Marchionne (4) Martin Heidegger (4) Morgan Stanley (4) Mosul (4) NO TAP (4) Noi sicialiani con Busalacchi (4) ONU (4) Oscar Lafontaine (4) Paolo Gerbaudo (4) Pci (4) Piattaforma di sinistra (4) Piero Bernocchi (4) Prodi (4) ROSSA (4) Rajoy (4) Sefano Rodotà (4) Sergio Starace (4) Simone Pillon (4) Slavoj Žižek (4) Stato d'emergenza (4) TAP (4) Tyssenkrupp (4) VOX (4) Varoufakis (4) Visco (4) Vladimiro Giacché (4) Xarxa Socialisme 21 (4) Xi Jinping (4) agricoltura biologica (4) al-Sisi (4) alceste de ambris (4) anarchici (4) antisemitismo (4) antisionismo (4) arancioni (4) bigenitorialità (4) califfato (4) carceri (4) cipro (4) coalizione sociale (4) crisi bancaria (4) cristianesimo (4) cristianismo (4) curdi (4) demografia (4) diritti di cittadinanza (4) donne (4) elezioni 2017 (4) elezioni comunali 2017 (4) elezioni siciliane 2012 (4) filo rosso (4) gender (4) il fatto quotidiano (4) informatica (4) intelligenza artificiale (4) irisbus (4) irlanda (4) italia (4) ius soli (4) legge del valore (4) legge di stabilità 2017 (4) parti de gauche (4) patrimoniale (4) porcellum (4) precarietà (4) presidente della repubblica (4) primarie (4) protezionismo (4) risparmio (4) salute (4) saviano (4) seminario (4) sinistra transgenica (4) sottoscrizione (4) spending review (4) spesa pubblica (4) statizzazione banche (4) terzo polo (4) transizione al socialismo (4) trattati europei (4) truffa bancaria (4) università (4) wikidemocrazia (4) xylella (4) 19 ottobre (3) Ahmadinejad (3) Alavanos (3) Albert Einstein (3) Alberto Alesina (3) Alfiero Grandi (3) Amodeo (3) Antonella Stirati (3) Aquisgrana (3) Arabia saudita (3) Armando Mattioli (3) Associazione Riconquistare la Sovranità (3) Atene 26-28 giugno (3) Aventino (3) BRIM (3) Barbara Spinelli (3) Benedetto Croce (3) Benetton (3) Bernd Lucke (3) Bin Laden (3) Bloco de Esquerda. (3) Cerveteri Libera (3) Cia (3) Ciudadanos (3) Comitato No Debito (3) Commissione europea (3) Coordinamento Democrazia Costituzionale (3) Coordinamento dei Comitati per il NO-Umbria (3) Coordinamento no E45 autostrada (3) Davide Serra (3) Dieudonné M'bala M'bala (3) Diosdado Toledano (3) EDWARD SNOWDEN (3) Eleonora Forenza (3) Ernest Vardanean (3) Eurasia (3) Fabio Nobile (3) Fabrizio Tringali (3) Fausto Sorini (3) Filippo Abbate (3) Francesco Neri (3) Francesco Salistrari (3) Fratoianni (3) Gianni Ferrara (3) Giorgio Lunghini (3) Giovanni Gentile (3) Giuliana Nerla (3) Giulio Bonali (3) Giuseppe Pelazza (3) Goofynomics (3) Gramsci (3) Guido Grossi (3) HELICOPTER MONEY (3) Hezbollah (3) ISTAT (3) Ilaria Bifarini (3) Iugoslavia (3) Ivan Cavicchi (3) Jens Weidmann (3) Jugoslavia (3) Leonardo SInigaglia (3) Lista Tsipras (3) Luca Ricolfi (3) Magdi Allam (3) Manolo Monero Pérez (3) Marcello Foa (3) Marco Bulletta (3) Marco Mainardi (3) Mario Volpi (3) Marxista dell'Illinois n.2 (3) Massimo De Santi (3) Massimo cacciari (3) Maurizio Fratta (3) Maurizio del Grippo (3) Milton Friedmann (3) Modern Money Theory (3) Moldavia (3) Morya Longo (3) Napoli (3) Nigel Farage (3) No Mes (3) No e-45 autostrada (3) Noi Mediterranei (3) Olanda (3) Palermo (3) Panagiotis Sotiris (3) Paola De Pin (3) Partito Italexit (3) Patrizia Badii (3) Pedro Montes (3) Pkk (3) Poroshenko (3) Rinascita (3) Rodoflo Monacelli (3) Ruggero Arenella (3) Salento (3) Sarkozy (3) Scenari Economici (3) Six Pack (3) Stavros Mavroudeas (3) Ugo Arrigo (3) Ungheria. jobbink (3) Ventotene (3) Viareggio (3) al-Nusra (3) alba dorata (3) austria (3) biotecnocrazia (3) bollettino medico (3) crediti deteriorati (3) debito (3) deflazione (3) deflazione salariale (3) diritto d'asilo politico (3) diritto di cittadinanza (3) divorzio banca d'Italia Tesoro (3) dollaro (3) economia sociale di mercato (3) elezioni 2020 (3) euroasiatismo (3) foibe (3) forza nuova (3) giustizia (3) inceneritori (3) indignati (3) ines armand (3) insegnanti (3) internazionale azione (3) legge di stabilità 2015 (3) legge truffa (3) machiavelli (3) maternità surrogata (3) mattarellum (3) mezzogiorno (3) minijobs. Germania (3) negazionismo (3) noE-45 autostrada (3) occidente (3) oligarchia (3) olocausto (3) partito (3) partito democratico (3) prescrizione (3) psicanalisi (3) quota 100 (3) rai (3) ratzinger (3) riforma del senato (3) robotica (3) sanità. spending review (3) sciopero generale (3) seminario teorico (3) senato (3) sme (3) social media (3) socialdemocrazia (3) sondaggi (3) sovranità e costituzione (3) sovrapproduzione (3) takfir (3) tassisti (3) terza assemblea P101 (3) tv (3) violenza (3) web (3) 11 settembre (2) 12 aprile (2) 25 aprile 2017 (2) 27 ottobre 2012 (2) A/simmetrie (2) ALDE (2) Ada Colau (2) Agenda Monti (2) Alberto Benzoni (2) Alberto Montero (2) Alétheia (2) Amando Siri (2) Amazon (2) Andalusia (2) Angelo Salento (2) Antonello Ciccozzi (2) Antonello Cresti (2) Arditi del Popolo (2) Armando Siri (2) Atlante (2) Baath (2) Bahrain (2) Banca (2) Bandiera rossa in movimento (2) Berretti Rossi (2) Bilderberg (2) Black Lives Matter (2) Blockchain (2) Bolivia (2) Bolkestein (2) Borotba (2) Brushwood (2) CISL (2) Carc (2) Carlo Clericetti (2) Carlo Freccero (2) Carlo Romagnoli (2) Cernobbio (2) Certificati di Credito Fiscale (2) Cesarina Branzi (2) Cgia Mestre (2) Chantal Mouffe (2) Cile (2) Cirimnnà (2) Civati (2) Claudia Castangia (2) Colonialismo (2) Comitato antifascista russo-ucraiono (2) Conte (2) Coordinamento europeo della Sinistra contro l’euro (2) Dani Rodrik (2) De Bortoli (2) Der Spiegel (2) Diem25 (2) Domenico Losurdo (2) Don Giancarlo Formenton (2) Dugin (2) EReNSEP (2) Edoardo Biancalana (2) Ego della Rete (2) Emilia Clementi (2) Emilia-Romagna (2) Emiliano Gioia (2) Enzo Pennetta (2) Eric Toussaint (2) Ettore Livini (2) European Quantitative-easing Intermediated Program (2) Extincion Rebellion (2) F.List (2) Federal reserve (2) Fidel Castro (2) Fidesz (2) Filippo Gallinella (2) Fiumicino (2) Forestale (2) Forum Internazionale antiEU delle forze popolari (2) Forum Popoli Mediterranei (2) Francesco Lamantia (2) Francesco Maria Toscano (2) Francesco Piobbichi (2) Franco Russo (2) Frosinone (2) Fulvio Grimaldi (2) Futuro al lavoro (2) Generale Pappalardo (2) Gentiloni (2) Giacomo Bracci (2) Giacomo Russo Spena (2) Giada Boncompagni (2) Giancarlo Cancelleri (2) Gig Economy (2) Giorgio Gattei (2) Giuliano Amato (2) Giuseppe Palma (2) Goldman Sachs (2) Google (2) Grottaminarda (2) Guido Viale (2) Hartz IV (2) Hegel (2) Hitler (2) Héctor Illueca (2) INPS (2) Incontro di Madrid 19/21 febbraio 2016 (2) Iniciativa za Demokratični Socializem (2) Iniziativa per il socialismo democratico (2) Italia Ribelle (2) Iugend Rettet (2) JULIAN ASSANGE (2) Jacopo Custodi (2) Javier Couso Permuy (2) Juan Carlos Monedero (2) Juncker (2) Junker (2) Kalergy (2) Ken Loach (2) Kostas Lapavitsas (2) Kurdistan (2) La Grassa (2) Lelio Basso (2) Lelio Demichelis (2) Loretta Napoleoni (2) Ltro (2) M-48 (2) Maastricht (2) Mali (2) Manolis Glezos (2) Marco Revelli (2) Marco Rizzo (2) Maria Elena Boschi (2) Maria Rita Lorenzetti (2) Mario Tronti (2) Mark Zuckerberg (2) Marocco (2) Massimo D'Antoni (2) Massimo PIvetti (2) Michele Serra (2) Michele fabiani (2) Microsoft (2) Militant (2) Moscovici (2) Movimento Politico d'Emancipazione Popolare (2) Mussari (2) Mélenchon (2) Nadia Garbellini (2) Netanyahu (2) Nicaragua (2) Omt (2) Oriana Fallaci (2) Ostia (2) Paolo Maddalena (2) Papa (2) Partito comunista (2) Patto di Stabilità e Crescita (2) Paul Krugman (2) Paul Mason (2) PdCI (2) Pdl (2) Piano di eradicazione degli ulivi (2) Piemonte (2) Pippo Civati (2) Portella della Ginesta (2) Preve (2) Quarto Polo (2) Raffaele Alberto Ventura (2) Reddito di inclusione sociale (2) Riccardo Bellofiore (2) Riccardo Ruggeri (2) Riscossa Italia (2) Roberto Ferretti (2) Rosanna Spadini (2) Rosarno (2) Rosatellum (2) Rozzano (2) Ryan air (2) SPD (2) STX (2) Sahra Wagenknecht (2) Salistrari (2) Schumpeter (2) Scilipoti (2) Scozia (2) Seconda Assemblea CLN (2) Sergio Bellavita (2) Sergio Cararo (2) Sergio Cofferati (2) Severgnini (2) Shale gas (2) Simone Di Stefano (2) Slovenia (2) Stato penale (2) Stefano Zecchinelli (2) Steve Bannon (2) Stiglitz (2) Tasi (2) Tasos Koronakis (2) Telecom (2) Terzo Forum (2) Thissen (2) Thomas Piketty (2) Tito Boeri (2) Tiziana Alterio (2) Tiziana Ciprini (2) Tltro (2) Tomaso Montanari (2) Tor Sapienza (2) Torino (2) Transatlantic Trade and Investment Partnership (2) Transnistria (2) Trilateral (2) UIL (2) UKIP (2) Umberto Eco (2) Ursula von der Leyen (2) Valerio Bruschini (2) Von Der Leyen (2) Vox Italia (2) Zagrebelsy (2) Zoe Constantopoulou (2) accordo del 20 febbraio (2) accordo sul nucleare (2) agricoltori indignati (2) al Serraj (2) al-Durri (2) al-qaeda (2) alawismo (2) animalismo (2) antimperialista (2) antispecismo (2) antropologia (2) atac (2) banche venete (2) battaglia d'autunno (2) blocco sociale (2) bontempelli (2) burkini (2) calunnia (2) casa (2) clausole di salvaguardia (2) cobas (2) comitato di Perugia (2) composizione di classe (2) comuni (2) comunicazione (2) debito privato (2) denaro (2) deregulation (2) domenico gallo (2) due euro (2) dughin (2) elezioni comunali 2015 (2) elezioni comunali 2019 (2) embraco (2) enel (2) energia (2) ennahda (2) esercito (2) eugenetica (2) expo (2) export (2) fake news (2) fecondazione eterologa (2) fincantieri (2) fine del lavoro (2) frontiere (2) gaypride (2) genetica (2) gennaro Migliore (2) geoeconomia (2) giacobinismo (2) governicchio (2) indignatos (2) industria italiana (2) intimperialismo (2) isu sanguinis (2) legge (2) legge di stabilità 2018 (2) lgbt (2) libano (2) liberi e uguali (2) libertà di pensiero (2) maidan (2) manifestazione 2 giugno 2018 (2) marina silva (2) mercantislismo (2) nazionalizzare le autostrade (2) no expo (2) non una di meno (2) omosessualità (2) ong (2) paolo vinti (2) pareggio di bilancio (2) parlamento europeo (2) patria (2) patto del Nazareno (2) patto grecia-israele (2) patto politico (2) peronismo (2) petrolio (2) pietro ratto (2) poste (2) poste italiane (2) proporzionale (2) province (2) razionalismo (2) reddito di base (2) ricchezza (2) riduzione parlamentari (2) rifiuti (2) riformismo (2) rivoluzione russa (2) rivoluzione socialista (2) scissione pd (2) serbia (2) shador (2) shoa (2) silicon valley (2) sinistra anticapitalista (2) sinistra critica (2) società (2) stagnazione secolare (2) stop or-me (2) studenti (2) tasso di cambio (2) transgender (2) transumano (2) ulivi (2) unioni civili (2) uniti e diversi (2) uscita da sinistra (2) vincolo di mandato (2) vota NO (2) "cosa rossa" (1) 100 giorni (1) 101 Dalmata. il più grande successo dell'euro (1) 11-12 gennaio 2014 (1) 14 novembre (1) 17 aprile (1) 19 ottobre 2019 (1) 1961 (1) 20-24 agosto 2014 (1) 25 aprile 2014 (1) 25 aprile 2015 (1) 25 aprile 2018 (1) 28 marzo 2014 (1) 31 marzo a Milano (1) 4 novembre (1) 5G (1) 6 gennaioMovimento Popolare di Liberazione (1) 8 settembre (1) 9 febbraio 2019 (1) 9 novembre 2013 (1) A. Barba (1) AL NIMR (1) Abd El Salam Ahmed El Danf (1) Aberto Bellini (1) Accellerazionismo (1) Achille Occhetto (1) Acqua pubblica (1) Adenauer (1) AirCrewCommittee (1) Alain Parguez (1) Alan Greenspan (1) Alan Johnson (1) Alba Libica (1) Albania (1) Albert Jeremiah Beveridge (1) Albert Reiterer (1) Albert Rivera (1) Alberto Perino (1) Alcoa (1) Aldo Barba (1) Aldo Bronzo (1) Aleksey Mozgovoy (1) Alemanno (1) Aleppo (1) Alesina (1) Alessandro Mustillo (1) Alessandro Trinca (1) Alex Zanotelli (1) Alexander Zakharchenko (1) Alterfestival (1) Alternativa per la Germania (1) Alì Manzano (1) Ambrogio Donini (1) Ambrose Evans Pritchard (1) Amedeo Argentiero (1) Amintore Fanfani (1) Amoroso (1) Anders Breivik (1) Andrew Brazhevsky (1) Andrew Spannaus (1) Angela Matteucci (1) Angelo di Carlo (1) Angus Deaton (1) Anis Amri (1) Anna Angelucci (1) Anna Lami (1) Anschluss (1) Anthony Coughlan (1) Antonella Stocchi (1) Antonio De Gennaro (1) Antonio Guarino (1) Antonio Rinaldis (1) Antonis Ragkousis (1) Antonis-Ragkousis (1) Apple (1) Arditi (1) Argo Secondari (1) Argyrios Argiris Panagopoulos (1) Arnaldo Otegi (1) Ars Longa (1) Art 81 (1) Art. 11 (1) Art.50 Trattato Lisbona (1) Articolo1 (1) Artini (1) Artuto Scotto (1) Ascheri (1) Atene (1) Athanasia Pliakogianni (1) Atlantia (1) Attali (1) Augusto Graziani (1) Australia (1) BDI (1) BORIS NEMTSOV (1) BRI (1) Banca d'Italia (1) Banca mondiale (1) Barcelona en comú (1) Bashar al-Assad (1) Basilicata (1) Bastasin (1) Battaglione Azov (1) Bazar (1) Bcc (1) Bekaert (1) Belardelli (1) Belgio (1) Benigni (1) Benoît Hamon (1) Bernard-Henri Levy (1) Bielorussia (1) Bifo (1) Bilancio Ue (1) Bini Snaghi (1) Bisignani (1) Bismarck (1) Black Panthers (1) Blade Runner 2049 (1) Boicotta Eurovision (1) Boikp Borisov (1) Bolsonaro (1) Bossi (1) Branko Milanovic (1) Brennero (1) Bretagna (1) Brigata kalimera (1) Brindisi (1) Britannia (1) Bruderle (1) Bruno Steri (1) Bruno Vespa (1) Bulgaria (1) ByoBlu (1) C.f.. Governo giallo-verde (1) CARTA DI FIRENZE 2019 (1) CCF (1) CNL (1) COMITATO OPERAI E CITTADINI PER L'AST (1) COSMOPOLITICA (1) Calabria (1) Calenda (1) Cambiare si può (1) Cameron (1) Cammino per la libertà (1) Cancellieri (1) Carchedi (1) Caritas (1) Carlo Candi (1) Carlo De Benedetti (1) Carlo Rovelli (1) Carmine Pinto (1) Casal Bruciato (1) Cascina Raticosa (1) Casini (1) Cassazione (1) Cassese Sabino (1) Catarina Martins (1) Cekia (1) Cesare Battisti (1) Checchino Antonini (1) Checco (1) Chiaberge Riccardo (1) Chiara Appendino (1) Chisinau (1) Chișinău (1) Christian Napolitano (1) Christian Rocca (1) Christoph Horstel (1) Circo Massimo (1) Cirinnà (1) Civitavecchia (1) Claudia Zeta (1) Claudio Maartini (1) Claudio Magris (1) Claus Offe (1) Concita De Gregorio (1) Confederazione europea (1) Conferenza d'apertura (1) Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014 (1) Coord (1) Coordinamento europeo per l'uscita dall'Unione (1) Corea del Sud (1) Corriere della sera (1) Corte Europea sui diritti dell'uomo (1) Cosenza (1) Crimea (1) Cristina Re (1) Cuperlo (1) DDL (1) Dagospia (1) Daisy Osauke (1) Damiano palano (1) Dan Glazebrook (1) Daniela Conti (1) Daniele Manca (1) Danimarca (1) Dario Fo (1) Davide Bono (1) Davide Gionco (1) Davos (1) De Masi (1) De Vito (1) Debora Billi (1) Debt Redemption Fund (1) Del Rio (1) Denis Mapelli (1) Dichiarazione universale dei diritti umani (1) Dimitris Christoulias (1) Dio (1) Dmitriy Kolesnik (1) Domenico Quirico (1) Domenico Rondoni (1) Dominique Strauss-Khan (1) Don Sturzo (1) Donald Tusk (1) Duda (1) ECO (1) EPAM (1) Eco della rete (1) Eduard Limonov (1) Elctrolux (1) Eleonora Florenza (1) Elinor Ostrom (1) Elliott Gabriel (1) Emanuele Filiberto (1) Emilio Gentile (1) Emma Bonino (1) Emmanuel Mounier (1) Emmeffe (1) Enrica Perucchietti (1) Enrico Angelini Partigiano (1) Enrico Gatto (1) Enrico Rossi (1) Enrico padoan (1) Erasmo vecchio (1) Ernesto Pertini (1) Ernst Bloch (1) Eros Francescangeli (1) Erri De Luca (1) Etiopia (1) Ettore Gotti Tedeschi (1) Eugenio Scalgari (1) Eunoè (1) Eurispes (1) Europa a due velocità (1) Evo Morales (1) FF2 (1) Fabiani (1) Fabio Amato (1) Fabio De Masi (1) Fabio Dragoni (1) Fabio Mini (1) Fabio Petri (1) Fabriano (1) Fabrizio De Paoli (1) Fabrizio Rondolino (1) Falluja (1) Favia (1) Federazione delle Industrie Tedesche (1) Federica Aluzzo (1) Federico Caffè (1) Federico II il Grande (1) Ferrero (1) Fertility Day (1) Filippo Dellepiane (1) Filippo Nogarin (1) Filippo Santarelli (1) Fiorito (1) Florian Philippot (1) Folkebevægelsen mod EU (1) Foodora (1) Foro di Sao Paulo (1) Forum Ambrosetti (1) Forum dei Popoli Mediterranei (1) Forum di Assisi (1) Francesca Donato (1) Francesco Campanella (1) Francesco Cardinali (1) Francesco Garibaldo (1) Francesco Giuntoli (1) Francesco Lenzi (1) Francesco Magris (1) Franco Venturini (1) Frauke Petry (1) Fred Kuwornu (1) Freente Civico (1) Freud (1) Front de gauche (1) Fronte della gioventù comunista (1) Fuad Afane (1) Fukuyama (1) Fuori dall'euro (1) GMJ (1) Gabanelli (1) Gabriele Gesso (1) Gandhi (1) George Friedman (1) George Monbiot (1) Germanicum (1) Gesù (1) Gezi park (1) Giacomo Bellini (1) Giacomo Bellucci (1) Giacomo Vaciago (1) Giacomo Zuccarini (1) Giancarlo Bergamini (1) Gim cassano (1) Giordano Sivini (1) Giovanna Vertova (1) Giovanni De Cristina (1) Giovanni Lo Porto (1) Giovanni Schiavon (1) Giovanni Tomei (1) Giovanni di Cristina (1) Giulia Grillo (1) Giuliana Commisso (1) Giuliano Procacci (1) Giulio Ambrosetti (1) Giulio Girardi (1) Giulio Tarro (1) Giulio Tremonnti (1) Giuseppe Altieri (1) Giuseppe Guarino (1) Giuseppe Travaglini (1) Giuseppe Turani (1) Giuseppe Zupo (1) Glauco Benigni (1) Godley (1) Grasso (1) Graziano Priotto (1) Grecia presidio 9/9/19 (1) Guerra di liberazione algerina (1) Guglielmo Forges Davanzati (1) Guido Lutrario (1) Guido Ortona (1) Günther Anders (1) HSBC (1) Hainer Flassbeck (1) Haitam Manna (1) Haiti (1) Haver Analytics (1) Hawking (1) Heiner Flassbeck (1) Hillary Clinton (1) Hjalmar Schacht (1) Hong Kong (1) Huawei (1) Huffington Post (1) IPHONE (1) IRiS (1) IS (1) Ida Magli (1) Ignazio Marino (1) Il tramonto dell'euro (1) Ilaria Lucaroni (1) Illueca (1) Imposimato (1) Improta (1) Indesit (1) Indipendenza e Costituzione (1) Inge Höger (1) Intellettuale dissidente (1) International Forum of Sovereign Wealth Funds (1) Intesa Sanpaolo (1) Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1) Italia dei valori (1) J.Habermas (1) JAMES GALBRAITH (1) JOBS ACT(ING) IN ROME (1) Jacques Delors (1) Jacques Rancière (1) James Holmes (1) James K. Galbraith (1) James Petras (1) Jaroslaw Kaczynsk (1) Jason Barker (1) Je so' Pazz' (1) Jean Claude Juncker (1) Jean-Claude Juncker (1) Jean-Claude Lévêque (1) Jean-Claude Michéa (1) Jean-Jacques Rousseau (1) Jean-Paul Fitoussi (1) Jeremy Rifkin (1) Jo Cox (1) Joel Perichaud (1) John Laughland (1) John Locke (1) John Pilger (1) Jorge Alcazar Gonzalez (1) Joseph De Maistre (1) Joseph Shumpeter (1) Josephine Markmann (1) João Ferreira (1) Jugend Rettet (1) Juha Sipila (1) Junge Welt (1) Kalecky (1) Kalergi (1) Kelsen (1) Kemi Seba (1) Kenneth Kang (1) Kiev (1) Kirill Vasilev (1) Kolesnik Dmitriy (1) Kosovo (1) Kostas Kostoupolos (1) Kostas-Kostopoulos (1) Kouachi (1) Koutsianas Pantelis (1) Kruhman (1) Ktragujevac (1) Kyenge (1) L'Aquila (1) La Pira (1) La forte polarizzazione (1) La sinistra e la trappola dell'euro (1) La via maestra (1) La7 (1) Lagarde (1) Lapo Elkann (1) Lars Feld (1) Lasciateci fare (1) Leave (1) Lecce (1) Left (1) Legge 194 (1) Legge Acerbo (1) Legge Severino (1) Leonardo Coen (1) Leopolda (1) Lettera aperta ai movimenti sovranisti (1) Lev Gumilev (1) LexitNetwork (1) Lia De Feo (1) Lidia Riboli (1) Lidia Undiemi (1) Liguria (1) Lillo Massimiliano Musso. Leoluca Orlando (1) Lituana (1) Livorno (1) Logistica. Ikea (1) London Corrispondent Society (1) Lorenzin (1) Lorenzin Beatrice (1) Lorenzo Alfano (1) Lorenzo Del Savio (1) Lorenzo Dorato (1) Lorenzo Fioramonti (1) Lorenzo Fontana (1) Loris Caruso (1) Luca Donadel (1) Luca Pagni (1) Lucarelli (1) Lucia Annunziata (1) Lucia Morselli (1) Luciana Castellina (1) Luciano Violante (1) Lucio Magri (1) Lucio garofalo (1) Luigi De Giacomo (1) Luigi Nanni (1) Luigi Preiti (1) Luigi Zingales (1) Luka Mesec (1) López Obrador (1) M. Pivetti (1) M48 (1) M5 (1) MH 17 flight paths (1) MNLA (1) MOSE (1) Macchiavelli (1) Macedonia (1) Maida (1) Manuel Monereo (1) Manuel Montejo (1) Manuela Cadelli (1) Manuela Carmena (1) Marcello Barison (1) Marcello De Cecco (1) Marcello Veneziani (1) Marcia Perugia-Assisi (1) Marco Bersani (1) Marco Carrai (1) Marco Cattaneo (1) Marco Di Steafno (1) Marco Ferrando (1) Marco Fortis (1) Marco Giannini (1) Marco Palombi (1) Marco Pannella (1) Marco Parma (1) Marco Rovelli (1) Marco Santopadre (1) Marcuse (1) Margarita Olivera (1) Maria Grazia Da Costa (1) Marina Calculli (1) Marina Minicuci (1) Mario Esposito (1) Mark Rutte (1) Maroni (1) Marta Fana (1) Martin Lutero (1) Martin Wolf (1) Marxista dell'Illinois n.1 (1) Massimiliano Panarari (1) Massimo Costa (1) Massimo Gramellini (1) Massimo Recalcati (1) Massimo Villone (1) Matt O'Brien (1) Mattei (1) Matteo Mameli (1) Matteo Pucciarelli (1) Mauricio Macri (1) Maurizio Alfieri (1) Maurizio Blondet (1) Maurizio Franzini (1) Maurizio Leonardi (1) Maurizio Lupi (1) Maurizio Molinari (1) Maurizio Ricci (1) Maurizio Sgroi (1) Maurizio Vezzosi (1) Maurizio Zenezini (1) Maurizio zaffarano (1) Mauro Alboresi (1) Mauro Bocci (1) Mauro Maltagliati (1) Mauro Scradovelli (1) Mauro Volpi (1) Maximilian Forte (1) Mdp (1) Me.Fo. (1) Melanchon (1) Meloni (1) Mentana (1) Meridionalisti Italiani (1) Merk (1) Merloni (1) Messico (1) Metallurgiche Forschungsgesellschaft (1) Micah Xavier Johnson (1) Michael Jacobs (1) Michael Ledeen (1) Michael Moore (1) Michelangelo Vasta (1) Michele Ainis (1) Michele Ruggero (1) Mihaly Kholtay (1) Milano (1) Milosevic (1) Milton Friedman (1) Mimmo Lucano (1) Mincuo (1) Ministero economia e finanza (1) Mladic (1) Mohamed bin Salman (1) Mohammad Javad Zarif (1) Monica Maggioni (1) Monicelli (1) Mont Pélerin Society (1) Montegiorgio in Movimento (1) Moshe Ya’alon (1) Moves (1) Movimento 77 (1) Movimento R(e)evoluzione (1) Movimento democratici e progressisti (1) Movimento di Liberazione Popolare (1) Movimiento 15-M (1) Mulatu Teshome Wirtu (1) Musk (1) NIgeria (1) Nadia Valavani (1) Naji Al-Alì (1) Nancy Fraser (1) Natale (1) Neda (1) Nepal (1) Nethanyahu (1) New York Times (1) Nicky Hager (1) Nicola Ferrigni (1) Nicolas Dupont-Aignan (1) Nicoletta Dosio (1) Nicolò Bellanca (1) Nimr Baqr al-Nimr (1) No Fertility Day (1) Noam Chomsky (1) Noelle Neumann (1) Noi sicialiano con Busalacchi (1) Norbert Hofer (1) Norberto Bobbio (1) Nord Africa (1) Norma Rangeri (1) Nsa (1) OCSE (1) OLTRE L'EURO L'ALTERNATIVA C'È (1) OPEC (1) OXI (1) Olimpiadi (1) Olmo Dalcò (1) Omnium (1) Onda d'Urto (1) Open Society Foundations (1) Orietta Lunghi (1) P 101 (1) P-Carc (1) P01 (1) PCE (1) PCdI (1) PIANESI MARIO (1) POSSIBILE (1) PRISM (1) PSUV (1) Pablo Stefanoni (1) Padre Pio (1) Paesi baschi (1) Pakistan (1) Palladium (1) Panagoitis Sotiris (1) Panos "Panagiotis" Kammenos (1) Paola Muraro (1) Paolo Ciofi (1) Paolo Di Martino (1) Paolo Giussani (1) Paolo Maria Filipazzi (1) Paolo dall'Oglio (1) Paremvasi (1) Partito Comunista Italiano (1) Partito Comunista d'Italia (1) Partito del Lavoro (1) Partito radicale (1) Pasolini (1) Pasquale Voza (1) Passos Coelho (1) Patto di stabilità (1) Paul "Elliot" Singer (1) Paul De Grauwe (1) Paul Steinhardt (1) Per una sinistra rivoluzionaria (1) Perù (1) Pettirossi (1) Piano nazionale per la fertilità (1) Piepoli (1) Pier Francesco Zarcone (1) Pier Paolo Pasolini (1) Pierfranco Pellizzetti (1) Piero Calamandrei (1) Piero Gobetti (1) Piero Ricca (1) Piero fassina (1) Piero valerio (1) Pierre Laurent (1) Pietro Attinasi (1) Pietro Ingrao (1) Pietro Nenni (1) Pil (1) Pil argentino (1) Pinna (1) Pino Corrias (1) Pino Prestigiacomo (1) Piotr Zygulski (1) Pisa (1) Pizzarotti (1) Pomezia (1) Porto Recanati (1) Postcapitalism (1) Presidenza della Repubblica (1) Profumo (1) Puglia (1) Quadrio Curzio Alberto (1) Quisling (1) RENAUD LAMBERT (1) RISCOSSA ITALIANA (1) ROSS@ Parma (1) Rachid Ghannoūshī (1) Radek (1) Raffaele Ascheri (1) Raffaele Marra (1) Raffaella Paita (1) Ramadi (1) Ramarrik de Milford (1) Ramon Franquesa (1) Rapporto Werner (1) Ras Longa (1) Razem (1) Realfonzo (1) Remain (1) Renato Brunetta (1) René Girard (1) Report (1) Repubblica di Lugànsk (1) Rete Sostenibilità e Salute (1) Riccardo Terzi (1) Riccardo Tomassetti (1) Rino Formica (1) Risorgimento Meridionale (1) Rita Di Leo (1) Rizzo (1) Robert Mundell (1) Roberta Lombardi (1) Roberto D'Agostino (1) Roberto D'Alimonte (1) Roberto D'Orsi (1) Roberto Fico (1) Roberto Grienti (1) Roberto Marchesi (1) Roberto Martino (1) Roberto Massari (1) Roberto Musacchio (1) Roberto Palmerini (1) Roberto Santilli (1) Rocco Casalino (1) Rohani (1) Roma 13 ottobre 2018 (1) Roma 21 novembre 2015 (1) Romney (1) Rosario Crocetta (1) Rossano Rubicondi (1) Rovereto (1) SENZA EURO(PA) (1) SI COBAS (1) SInistra popolare (1) SYLVAIN LEDER (1) Sacko Soumayla (1) Said Gafurov (1) Sakorafa (1) Salmond (1) Salonicco (1) Salvatore Biasco (1) Salvatore D'Albergo (1) Samaras (1) Samir Amin (1) Sandro Targetti (1) Santori (1) Schengen (1) Schlageter (1) Scottish National Party (1) Scuola austriaca (1) Scuola di Friburgo (1) Sebastiano Isaia (1) Serge Latouche (1) Sergeï Kirichuk (1) Sergio Bologna (1) Sergio Romano (1) Shaimaa (1) Shaimaa el-Sabbagh (1) Shakira (1) SiAMO (1) Sig­mar Gabriel (1) Silvana Sciarra (1) Slai Cobas (1) Slavoj Zizek (1) Solone (1) Sorrentino (1) Spoleto (1) Sraffa (1) Standard & Poor's (1) Stanis Ruinas (1) Stefania Giannini (1) Stefano Alì (1) Stefano Azzarà (1) Stefano Bartolini (1) Stefano Feltri (1) Stefano Lucarelli (1) Stefano Musacchio (1) Stefano Petrucciani (1) Stefano Zai (1) Steven Forti (1) Storace (1) Stratfor (1) Strikemeeting (1) Sudafrica (1) Susana Díaz (1) Svitlana Grugorciùk (1) Svizzera (1) TISA (TRADE IN SERVICES AGREEMENT) (1) TPcCSA (1) Tarek Aziz (1) Tariq Alì (1) Tempa Rossa (1) Tfr (1) Thatcher (1) Theodoros Koudounas (1) Theresa Mai (1) Thomas Szmrzly (1) Thomas Zmrzly (1) Tiziana Aterio (1) Tiziana Drago (1) Togliatti (1) Tommaso Nencioni (1) Tommaso Rodano (1) Tonia Guerra (1) Tony Manigrasso (1) Topos Rosso (1) Toscana (1) Tribunale dell'Aia (1) Trichet (1) Tripoli (1) Tuareg (1) Two Pack (1) UGL (1) UPR (1) Udc (1) Ugo Mattei (1) Ulrich Grillo (1) Unicredit (1) Unio (1) United Kingdom Indipendent Party (1) Utoya (1) VLADIMIR LAKEEV (1) Vagelis Karmiros (1) Valerio Colombo (1) Vallonia (1) Vasilij Volga (1) Veltroni (1) Venezia (1) Veronica Duranti (1) Versilia (1) Vertice di Milano (1) Viale (1) Viktor Shapinov (1) Vilad Filat (1) Vincent Brousseau (1) Vincenzo Sparagna (1) Viscione (1) Vito Lops (1) Vito Storniello (1) Vittorio Bertola (1) Vittorio Carlini (1) Vittorio da Rold (1) Von Mises (1) Vox Populi (1) W. Streeck (1) WHIRLPOOL (1) Walter Eucken (1) Walter Tocci (1) Warren Mosler (1) Washington Consensus (1) Wen Jiabao (1) Westfalia (1) Wilders (1) Wolfgang Streeck (1) Wolkswagen (1) Wozniak (1) YPG (1) Ytzhac Yoram (1) Zagrebelsky (1) Zaia (1) Zalone (1) Zbigniew Brzezinski (1) Zecchinelli (1) Zedda Massimo (1) Zizek (1) Znet (1) Zolo (1) Zygmunt Bauman (1) aborto (1) accise (1) adozioni (1) aggressione (1) agorà (1) al-Fatah (1) al-Ghwell (1) alba mediterranea (1) alberto garzon (1) alluvione (1) alt (1) alta velocità (1) amanda hunter (1) amnistia (1) amore (1) andrea zunino (1) antropocene (1) apocalisse (1) appoggio tattico (1) arcelor Mittal (1) aree valutarie ottimali (1) armi (1) arresti (1) asia argento (1) askatasuna (1) assemblea di Roma del 4 luglio 2015 (1) assemblea nazionale del 22 e 23 ottobre (1) ateismo (1) autogestione (1) autostrade (1) ballarò (1) battisti (1) benessere (1) big five (1) bilancia dei pagamenti (1) bioetica (1) biologia (1) black block (1) blocco costituzionale (1) blocco nero (1) bloomberg (1) bomba atomica (1) bonapartismo (1) brigantaggio (1) bufale (1) bullismo (1) calcio (1) califfaato (1) campagna di finanziamento (1) capitolazione (1) carlo Bonini (1) carlo Sibilia (1) carta dei principi (1) cassa depositi e prestiti (1) catastrofe italiana (1) catene di valore (1) cdp (1) censis (1) censura (1) chokri belaid (1) comitato (1) comitato per la salvaguardia dei numeri reali (1) commemorazione (1) confini (1) conflitto di interezzi (1) confucio (1) consiglio superiore della magistratura (1) contestazione (1) controcorrente (1) convegno di Copenaghen (1) coronavirus (1) coronovirus (1) cretinate. (1) curzio maltese (1) cybercombattenti (1) cyborg (1) dabiq (1) dall'euro (1) dalla NATO e dal neoliberismo (1) david harvey (1) decalogo (1) decescita (1) decrescita felice (1) decretone (1) democratellum (1) democratiche e di sinistra (1) democrazia economica (1) deportazione economica (1) depressione (1) di Monica Di Sisto (1) dichiarazione di Roma (1) dimissioni (1) dimitris kazakis (1) diritti dei lavoratori (1) dissesto idrogeologico (1) dracma (1) ebraismo (1) economie di scala (1) economist (1) ecosocialismo (1) egolatria (1) elezioni comunali 2018 (1) elezioni regionali 2019 (1) enav (1) enrico Corradini (1) erasmus (1) esercito industriale di riserva (1) espulsione (1) estremismo (1) eurasismo (1) euroi (1) evasione fiscale (1) fabbriche (1) fallimenti (1) fascistizzazione della Lega (1) felicità (1) femen (1) femminicidio (1) fiducia (1) finan (1) finaza (1) flessibilità (1) flussi elettorali 2016 (1) fondi avvoltoio (1) fondi immobiliari (1) fondi sovrani (1) forme (1) freelancing (1) fuga dei capitali (1) fusione dei comuni (1) genere (1) giusnaturalismo (1) global compact (1) gold standard (1) governabilità (1) governo neutrale (1) grande coalizione (1) gravidanza (1) grazia (1) guerra di civiltà (1) guerra valutaria (1) hansel e gretel (1) hedge funds (1) i più ricchi del mondo (1) il cappello pensatore (1) illiberale (1) ilsimplicissimus (1) import (1) import-export (1) incendi (1) independent contractor (1) india (1) indignados (1) indipendeza e costituzione (1) individualismo (1) indulto (1) intena (1) intervista (1) ius sanguinis (1) ivana fabris (1) joker (1) kafir (1) l (1) la grande bellezza (1) legalità (1) legge Madia (1) legge anticorruzione (1) legge antisciopero (1) legge di stabilità 2016 (1) leva (1) leva obbligatoria (1) lex monetae (1) libaralismo (1) libe (1) liberalizzazioni (1) liberazionne (1) liberiamo (1) libra (1) linguaggio (1) link tax (1) liste civiche. (1) loi El Khomri (1) lotga di classe (1) luddismmo (1) lula (1) madre surrogata (1) mafiodotto (1) maghreb (1) malaysian AIRLINES (1) mandato imperativo (1) manifesto del Movimento Popolare di Liberazione (1) manlio dinucci (1) manovra (1) marchesi Antinori (1) marcia globale per Gerusalemme (1) massacri imperialisti (1) massimo bray (1) massoneria (1) materialismo storico (1) matrimoni omosessuali (1) matteo bortolon (1) matteo brandi (1) megalamania (1) memoria (1) mercantilismo (1) mercato (1) mercato del lavoro (1) militarismo (1) modello spagnolo (1) modello tedesco (1) modernità (1) molestie (1) momento polany (1) monetarismo (1) moody's (1) nascite (1) nazion (1) nazional-liberismo (1) neokeynesismo (1) no allo spezzatino (1) no vax (1) nobel (1) nomine ue (1) norvegia (1) numero chiuso (1) obiezione di coscienza (1) occupy wall street (1) oligarchia eurista (1) openpolis (1) operaismo (1) ore lavorate (1) osvaldo napoli (1) pacifismo (1) palmira (1) partite iva (1) partiti (1) partito americano (1) partito brexit (1) partito umanista (1) pecchioli luigi (1) personalismo (1) petiziion (1) piaciometro (1) piano Silletti (1) piano nazionale di prevenzione (1) piero visani (1) piigs (1) politicamente corretto (1) politiche austeritarie (1) polizia (1) ponte Morandi (1) popolo (1) post-elezioni (1) post-operaismo (1) postumano (1) profughi (1) programma UIKP (1) progresso (1) qualunquismo (1) questione meridionale (1) quinta internazionale (1) rampini (1) rappresentanza (1) recensioni (1) regione umbria (1) rete 28 Aprile (1) ride sharing (1) rider (1) risparmio tradito (1) risve (1) riunioni regionali (1) rivoluzione (1) robot killer (1) rosabrunismo (1) rublo (1) salafismo (1) salir del euro (1) sandro veronesi (1) sanzioni (1) scie chimiche (1) sciopero della fame (1) seisàchtheia (1) sequestro minori (1) sfruttamento (1) sicurezza (1) siderurgia (1) sindalismo di base (1) sinismo (1) smartphone (1) social forum (1) sondaggio demos (1) specismo (1) spionaggio (1) squatter (1) stadio (1) startup (1) statuto (1) sterlina (1) strategia militare (1) stress test (1) sud (1) suez (1) supe-bolla (1) supply-side economics (1) svimez (1) taglio parlamentari (1) takfirismo (1) tango bond (1) tassiti (1) tempesta perfetta (1) terza fase (1) terzigno (1) terzo stato (1) tesaurizzazione (1) torre maura (1) tortura (1) transumanismo (1) trappola della liquidità (1) trasformismo (1) trasumanesimo (1) trenitalia (1) triptrorelina (1) trivelle (1) troll (1) uassiMario Monti (1) uberizzazione (1) ultimatum (1) vademecum (1) vadim bottoni (1) valute (1) vattimo (1) vertice di Roma (1) volkswagen (1) voucher (1) wahabismo (1) wahhabismo (1) xenobot (1) yuan (1) zanotelli (1) zapaterismo (1)